martedì 3 febbraio 2015

Home-Restaurant: la nueva tendencia en Italia

El momento de los restaurantes “guerrilla”, temporales, al límite de la legalidad, ha pasado, ahora en Italia es el momento de los “Home-Restaurant”, como el término lo indica, los auténticos restaurantes abiertos en su propia casa en la que puede encontrar espacio la creatividad culinaria y la imaginación de cada uno.

Hoy en día estas cenas en casa son una de las muchas caras de la economía del compartir: compartes preparaciones genuinas con huéspedes desconocidos, lo que contribuye a los gastos de cada familia, todo a la luz del sol. Una oportunidad única para todos aquellos turistas con ganas de descubrir los gustos en vivo y los hábitos de las ciudades que los acogen: con los Home-Restaurant, de hecho, la cocina no es simplemente casera, si no que "hecha en casa".

¿Cómo se puede iniciar este negocio? Si todo se lleva a cabo en el hogar, la práctica del Club de Cena no es un negocio. No necesita la aprobación oficial, aunque es preferible obtener un certificado en seguridad de los alimentos. En cuanto a la política fiscal, existe la posibilidad de desarolla actividad ocacional, sin IVA, hasta un máximo de € 5.000 euros brutos al año, el umbral para la exención de contribuciones. Si se supera dicha cantidad será suficiente abrir un Rol IVA. Los ingresos generados, no más de 30.000 euros al año, en el régimen de los montos minimos.


¿Qué se necesita entonces? Necesitamos un poco de espacio en la casa y la pasión por la cocina, la verdadera estrella. No sólo, entre los "ingredientes", también se requiere una buena dosis de hospitalidad, para hacer sentir al huésped a gusto y dejar que respire un ambiente familiar, y explicarles las curiosidades del lugar visitado, y por qué no, los platos sólo servido en la mesa.

Fuentes
Food24 - Il Sole 24 Ore
Eticamente
Urbanpost

Home-Restaurant: la nuova tendenza in Italia


I tempi dei "guerrilla restaurant", temporanei, al limite della clandestinità, sono passati, ora in Italia è il tempo degli Home-Restaurant, come suggerisce il termine, dei veri ristoranti aperti nella propria casa in cui può trovare spazio la creatività e fantasia nell'arte culinaria di ciascuno. Oggi queste cene in casa sono una delle tante facce della sharing economy: si condivide cibo genuino fra perfetti sconosciuti, contribuendo alla spesa, tutto alla luce del sole. Un’occasione unica e imperdibile per tutti quei turisti desiderosi di scoprire dal vivo gusti e abitudini delle città che li ospitano: con gli Home-Restaurant, infatti, la cucina non è semplicemente casareccia, ma “casalinga”.


Come si può avviare questa attività? Se tutto si svolge tra le mura domestiche, la pratica del Supper Club non costituisce attività commerciale. E non serve autorizzazione sanitaria, anche se è preferibile munirsi di un attestato sulla sicurezza alimentare. Relativamente all'aspetto fiscale, è possibile svolgere attività lavorativa occasionale, senza partita Iva, fino ad un massimo lordo di 5.000 euro annui, soglia di esenzione dall'obbligo contributivo. In caso di superamento dell’importo sarà sufficiente aprire una Partita Iva. Sul reddito generato, non superiore ai 30.000 euro annui, è previsto il regime agevolato dei minimi.

Cosa serve dunque? Servono un po’ di spazio in casa e la passione per la cucina, la vera protagonista. Non solo: tra gli “ingredienti” è richiesta anche una buona dose di ospitalità, per far sentire l’ospite a proprio agio e fargli respirare un clima familiare, e per fargli conoscere le curiosità del luogo visitato e, perchè no, dei piatti appena serviti a tavola.

Fonti:
Food24 - Il Sole 24 Ore
Eticamente
Urbanpost

martedì 27 gennaio 2015

Cos'è la quinoa?

La quinoa (in spagnolo quínoa o quinua) è una pianta erbacea annuale, nonostante la somiglianza con le graminacee, essa appartiene alla famiglia delle "Chenopodiaceae", come gli spinaci o la barbabietola.
Dal punto di vista merceologico però, essa viene lavorata come un cereale, quindi macinata e da cui si ricava una farina ricca di amido e con l'assoluta mancanza di glutine, prodotto ideale per i celiaci.

Da dove proviene la quinoa? Originaria del Sud America (gli andini la chiamano «chisiya mama» che in quechua vuol dire «madre di tutti i semi») è un alimento altamente digeribile, proteico e con poche calorie, dunque adatto ad ogni dieta, dal delicato sapore che ben si sposa con molte preparazioni. Contiene fibre e minerali, come fosforo, magnesio, ferro e zinco. È anche un’ottima fonte di proteine vegetali. Contiene inoltre grassi in prevalenza insaturi. La quinoa, quindi è perfetta sia per gli adulti sia per i bambini.
I maggiori produttori di quinoa sono: Ecuador, Perù, Bolivia e Cile, paesi che hanno assunto la Presidenza e la Vicepresidenza del Comitato di coordinamento per l’Anno Internazionale della Quinoa 2013. Questo evento è stato creato come riconoscimento per i popoli indigeni andini, che hanno mantenuto, controllato, protetto e conservato la quinoa come cibo per le generazioni presenti e future attraverso la conoscenza e le pratiche del vivere in armonia con la natura. L'obiettivo è quello di focalizzare l'attenzione del mondo sul ruolo che la quinoa gioca a sostegno della biodiversità, sul valore nutritivo di un elemento coltivato da millenni di anni.

Utilizzi della quinoa nella nostra cucina italiana

Ciotola di quinoa e frutti di bosco per colazione: 
Prendete una tazza di quinoa e mettetela in una pentola con 1 tazza di acqua e 1 di latte: portate a bollore e poi abbassate la fiamma e lasciate cuocere per circa 15 minuti, fino a quando la quinoa avrà assorbito tutto. Lasciate riposare 5 minuti e servite con frutti di bosco freschi e un cucchiaino di miele.

Insalata di quinoa alle erbe: Create un pesto molto aromatico con un un mazzo di prezzemolo, uno di aneto, mezzo mazzetto di menta e 6 cucchiai di olio di oliva frullando tutto con il mixer. Fate cuocere la quinoa e aggiungete alla fine la pasta di erbe: condite ulteriormente aggiungendo 50 gr di pistacchi tritati e tostati con mezzo spicchio di aglio tritato finemente e infine un mazzetto di rucola fresca.

Pollo impanato alla quinoa: 
Cuocete una tazza di quinoa e nel frattempo tagliate il pollo a dadi e immergetelo in un uovo sbattuto: impanateli quindi con la quinoa appena cotta. Ripetete l’operazione fino a quando non avrete una panatura completa. Posizionate quindi il pollo in una teglia con un filo di olio e fate cuocere per 10 minuti a 180 gradi.

Omelette con quinoa e caprino: 
Fate cuocere la quinoa. Sbattete in una ciotola 5 uova: in una padella fate cuocere mezza cipolla tritata con un filo di olio, una manciata di pomodori secchi e un mazzo di spinaci baby freschi. In una padella fate sciogliere una noce di burro ( o un filo di olio) e fate cuocere la vostra frittata facendo attenzione a non romperla. farcitela quindi con gli spinaci cotti, la quinoa e il formaggio caprino sbriciolato. Lasciate cuocere per avere il ripiano caldo.

La quinoa, può inoltre, essere utilizzata come gli altri cereali, per preparare zuppe e minestre, o per accompagnare carne e verdure e infine per sfornare deliziosi biscotti!







Fonti:
Benessere 360°
Blog LeiTV
Wikipedia

giovedì 22 gennaio 2015

Cuando el postre se encuentra con sabores nuevos: leche y arenque, pop corn y humita Argentina



En el SIGEP edición 2015 de Rimini (Salón Internacional de Heladería italiana, Pastelería y Panadería de producción no industrial) la alta cocina, los nuevos sabores, las osadas combinaciones y chefs estrellas Michelin, se unieron para crear un evento único!

Yoji Tokuyoshi, sous chef de Massimo Bottura, realizó dos platos: uno de helado de saké y arroz y el otro una "flor" de alcachofas de Jerusalén con merengues y azafrán.
Luca Lacalamita, el chef pastelero de Enoteca Pinchiorri de Florencia con estrellas Michelin, nos sorprendió con un toque de creatividad dedicado a su tierra natal, la Región Puglia, con un “babà” de aceite de oliva y leche de almendras y helado praliné de almendras Toritto.
Aurora Mazzucchelli del Restaurante Marconi de Sasso Marconi (una estrella Michelin), y embajadora de We-Mujeres para la Expo 2015, nos ha deliciado los ojos y el paladar con un helado de leche cuajada de cabra y eucalipto y un plato de helado de leche y arenque, camarón rosado crudo y pétalos de rosa confitados, y Simon Press, sous chef del estrellado Pont de Ferr Milán, concluyó el programa con un homenaje a su Argentina: helado de pop corn y una variante de la humita, sopa andina hecha de maíz.
Y por último, los maestros de la SIGEP proponen a los visitantes, helados de sabores de panes típicos italianos: “piadina”, “brezel”, pan de grano entero y pan toscano y deliciosos helados veganos, con la ausencia total de leche y de huevos!
Helado con un Babà de aceite de oliva y leche de almendras,
chef Luca Lacalamita

Helado de leche y arenque, camarón rosado crudo y pétalos de rosa confitados,
chef Aurora Mazzucchelli

Helado de pop corn y una variante de la humita, sopa andina hecha de maíz,
chef Simon Press

Fuentes:
Ansa.it
La Repubblica di Bologna
Sigep - Rimini

Quando il dessert incontra nuovi sapori: latte e aringa, pop corn e l’humita argentina

Al SIGEP di Rimini edizione 2015 (Salone Internazionale Gelateria, Pasticceria e Panificazione Artigianali)  alta cucina, nuovi sapori, combinazioni ardite e chef stellati si sono riuniti per creare un evento unico! 
Yoji Tokuyoshi, sous chef di Massimo Bottura, ha realizzato due piatti con gelato al sake e riso e un “fiore” di topinambur con meringhe allo zafferano.
Luca Lacalamita, chef patissier della tristellata Enoteca Pinchiorri di Firenze, ha sorpreso con un tocco di creatività dedicato alla sua terra d’origine, la Puglia, con un babà all’olio d’oliva e latte di mandorle e un gelato al pralinato di mandorle di Toritto, Aurora Mazzucchelli del Ristorante Marconi di Sasso Marconi (una stella Michelin) e Ambassador di We-Women for Expo 2015, che ha deliziato occhi e palato con cagliata di latte di capra ed eucalipto e un piatto di gelato al latte e aringa, gamberi rosa crudi e petali di rosa canditi, e infine Simon Press, sous chef dello stellato Pont de Ferr di Milano, ha concluso il programma con un omaggio alla sua Argentina: gelato al pop corn e una variante dell’humita, una zuppa andina a base di mais.
E per finire i maestri dello SIGEP hanno proposto ai visitatori, gelati al sapore del pane: gusto piadina, brezel, pane integrale e pane toscano e deliziosi gelati vegani: con la completa assenza di latte e uova!

Gelato con un babà all’olio d’oliva e latte di mandorle, chef Luca Lacalamita
Gelato al latte e aringa, gamberi rosa crudi e petali di rosa canditi
chef Aurora Mazzucchelli
Gelato al pop corn e una variante dell’humita, una zuppa andina a base di mais
chef Simon Press




Fonti:
Ansa.it
La Repubblica di Bologna
Sigep - Rimini

martedì 20 gennaio 2015

Pesto Genovés al mortero: candidato a convertirse en Patrimonio de la Humanidad Unesco

El pesto genovés al mortero es desde el dìa 19 de enero de 2015 un candidato a ser parte de las maravillas del mundo: desde mayo 2015 será uno de los productos expuestos en la Expo de Milán, y dentro de tres o cuatro años podría ser uno de los 364 bienes intangibles introducidos como "Patrimonio Cultural Inmaterial de la Humanidad Unesco", que además del prestigio obtenido, se convertiría en una herramienta increíble para promover la zona de la Región Liguria.
Pero, ¿qué se entiende por patrimonio inmaterial? Es todo lo que se refiere a las expresiones, conocimientos y prácticas que las comunidades, los grupos y, en algunos casos, los individuos que viven en una zona reconocen como patrimonio cultural. El pesto sin duda entra en esta definición, dado sus orígenes y su receta sencilla pero increíble, transmitida de generación en generación.
La solicitud al prestigioso reconocimiento de la salsa típica de Liguria como Patrimonio se lanzó este lunes 19 de enero en una iniciativa conjunta de la Ciudad de Génova, Región Liguria, la Cámara de Comercio y la Asociación de Génova "Palatifini", la cual será responsable de la coordinación de cientos de personas - incluidos los organismos públicos, empresas, asociaciones y organizaciones que trabajan en la zona - involucrados en apoyo de la campaña, pero no sólo, en los próximos meses, se recogerán firmas y cartas de promoción, para que la salsa símbolo de Génova y de Liguria se convierta a todos los efectos Patrimonio de la Humanidad, además de ser patrimonio de todos los genoveses.


Fuente:
Comune di Genova
MenteLocale
Il Secolo XIX

Pesto Genovese al mortaio: candidato a diventare Patrimonio dell'Umanità Unesco

Il pesto genovese al mortaio si candida a far parte delle meraviglie del mondo: da maggio 2015 sarà tra i prodotti in vetrina all'Expo di Milano, entro tre o quattro anni potrebbe essere uno dei 364 beni intangibili inseriti come "Patrimoni Culturali Immateriali dell'Umanità dell'Unesco, che oltre al prestigio ottenuto, diventerebbe un incredibile strumento di promozione del territorio.
Ma cosa si intende con patrimonio immateriale? È tutto quello che concerne le espressioni, le conoscenze e le prassi che le comunità, i gruppi e, in alcuni casi, gli individui che vivono in un territorio riconoscono come patrimonio culturale. Il pesto rientra sicuramente in questa definizione, viste le sue origini e la sua semplice ma incredibile ricetta, che si tramanda di generazione in generazione.
La richiesta del riconoscimento più prestigioso per la tipica salsa ligure è stata lanciata lunedì 19 gennaio 2015 dall'iniziativa congiunta di Comune, Regione, Camera di Commercio di Genova  e dall'Associazione Palatifini, cui spetterà il coordinamento del centinaio di soggetti  -  tra enti pubblici, aziende, consorzi  e realtà  attive sul territorio  -  coinvolti a supporto della campagna, ma non solo, giacchè per avere un sostegno pieno nei prossimi mesi verranno raccolte firme e lettere di promozione, così che la salsa simbolo di Genova e della Liguria diventi a tutti gli effetti un Patrimonio dell'Umanità, oltre che dei genovesi.



Fonti: 
Comune di Genova
MenteLocale
Il Secolo XIX