giovedì 11 luglio 2013

Olio d'oliva "Made in Italy": da Febbraio 2013 è in vigore la nuova legge che disciplina la trasparenza e la protezione dei sapori d'Italia

Nel mese di gennaio 2013, la Legge 14 gennaio 2013 n°9 (in vigore dal mese di Febbraio 2013) ha sancito l’aumento della trasparenza nelle etichette sull'origine degli ingredienti e la catena di produzione: per aiutare i consumatori nella scelta di un prodotto di qualità, che sarà anche la regola portante dei prodotti alimentari italiani commercializzati all'estero.

Questa nuova legge in Italia è comunemente chiamata "Salva Olio" e regola anche sanzioni più severe contro la contraffazione dei prodotti alimentari italiani, una piaga che ogni anno genera milioni di perdite nel mondo per l’imitazione e la contraffazione di prodotti che utilizzano richiami all’Italia ma con ingredienti di provenienza al di fuori dei nostri confini nazionali.

Il governo ha come obiettivo porre fine a tutte le attività commerciali ingannevoli, ad esempio, tutti i testi, immagini o grafici sulle bottiglie d'Olio che non siano italiane e da Gennaio 2013 devono riportare la vera origine geografica della zona di coltivazioni delle olive.

«L'approvazione della legge a tutela dell'olio italiano è un ottimo risultato che dota finalmente il nostro Paese di un sistema di norme che consentono la completa tracciabilità di un prodotto praticamente presente sulla tavola di tutti gli italiani» ha commentato Susanna Cenni, parlamentare del Pd alla Camera e membro della Commissione agricoltura, un disegno di legge fortemente voluto anche dagli enti per la protezione della nostra Agricoltura quali Symbola, Coldiretti, Unaprole e Inea.

Tra le modifiche più importanti apportate dal nuovo standard sono i limiti alla presenza di "achilesteri" (sostanze formate dall'interazione dei vari ingredienti dell’olio, meno ce ne sono, più alta sarà la qualità del prodotto, l'estensione reato di contraffazione d’indicazioni geografiche in etichetta per coloro che forniscono false informazioni sulla provenienza, l'imposizione di sanzioni aggiuntive, come ad esempio il divieto di pubblicità ingannevole per i consumatori e rafforzare i metodi di ricerca e di monitoraggio per prevenire frode, e infine, l'introduzione in etichetta della data di durata minima di 18 mesi dalla data d’imbottigliamento


Il passo successivo proposto dal Governo e gli enti preposti alla difesa del prodotto alimentare italiano è quello di garantire che le regole vengano applicate tassativamente e che questi standard di etichette trasparenti e tracciabili siano estesi definitivamente a tutte le produzioni agricole.

(Fonti: Coldiretti - Immagine: Etichettopoli)

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